MY EYES ON BOLOGNA. Fotoreportage di un fast-weekend nel capoluogo emiliano.

Oggi vi racconto il mio soggiorno Bolognese, un weekend senza troppe pretese. Partiamo da un presupposto, la mia fortuna vuole sempre che quando vado in un posto, per vari eventi/iniziative che innalzano la domanda di alloggi e aerei, non riesca mai a trovare quelle supermegaofferte che tutti si vantano di trovare per andare in vacanza. Io pago, sempre e comunque, e anche caro (#chevitadimerda state of mind).
Ma sfighe a parte, questo mi serve per dire che avrei tanto voluto estendere la mia vacanza ma è stato già tanto riuscire a fare questo fine settimana, che è coinciso con l’EIMA, Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio, nel quale sono confluiti una marea (quantità non proprio definita, ma questo è un blog, mica so’ giornalista) di visitatori, soprattutto del sud.
Ma comunque, ciancio alle band…. bando alle cian…. insomma, non era previsto nemmeno che ne avessi scritto, ma siccome ho raccolto qualche foto carina da farvi vedere, ho pensato che questo fosse il modo migliore per non far rimanere gli scatti in un semplice album sui social.

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Lavorazione della pasta presso Bottega Portici

Cominciamo proprio dal cibo, si perchè Bologna la prima cosa che fa è prenderti per la gola a maggior ragione se, come me, ti piace assaggiare i prodotti tipici del territorio. E vi dirò di più, la mia (questa volta più del solito) è stata una vera ricerca enogastronomica, sia perché adoro il food-travel, sia perché è la vocazione stessa di questa città ad offrirti tante cose che non puoi non assaggiare.

Perché credo che il food-travel sia interessante?
Beh partiamo da questo: dopo che giri ore e ore a visitare un luogo, riempirsi la panza di cose buone è già una goduria. Non solo, c’è il gusto della novità che (se sei curioso) ti rende il tutto più appetibile. Ma soprattutto, aspetto più culturale, la cucina tradizionale è espressione della storia del luogo che si visita, dei prodotti della sua terra e quindi della morfologia del suo territorio, ma anche della storia e delle trasformazioni che questo ha subìto.

Beh sicuramente la pasta è il piatto più importante. Non solo per la sua storia, ma per l’impronta che ha lasciato su tutto il territorio nazionale. Non dimentichiamo che la pasta e la pizza sono il segno della tradizione Italiana, eccellenza nel mondo (mi sembra ancora di sentire i vicini al tavolo francesi – alla quale non manca di certo una forte tradizione enogastronomica – che mangiano e ansimano quell’ “oh mon Dieu…” assaggiando la nostra pasta).

Da non sottovalutare (anzi, tutt’altro) sono le bontà derivate dalla carne e dal latte, ovvero salumi e formaggi. Partendo dalla mortadella e dal parmigiano. Entrambi, tra l’altro, utilizzati in parte per il ripieno dei tortellini. Per poi passare allo squacquerone, il nostro stracchino, che in dialetto ha questo nome evidentemente onomatopeico, visto che si tratta di un formaggio molle (ma dal gusto intenso e non gradevole a tutti i palati) e altri salumi particolari come la salsiccia passita, a prima vista innocua, ma davvero particolare, per mandarla giù ho dovuto ingurgitare diverse fette di piadina, anche questa tipica del posto.

Ma parliamoci chiaro, posso fare il food-blogger quanto voglio, ma certe architetture non passano inosservate, e le ho immortalate, quando le condizioni meteo permettevano (ad esempio non ho foto di Piazza Maggioreazzzzz! – perchè mi è capitata prima contro luce e poi piena di nebbia), anche se ho alcuni scatti realizzati all’interno della Basilica di San Petronio. Ma d’altronde io sono sempre restio a fotografare cose “viste e riviste”.

Bologna è anche la città dell’arte e del cinema. E questo lo si respira anche nei negozi in giro. Ho visto un Leica® Store bellissimo e una cineteca fenomenale, ma (come si vede dalla foto della saracinesca sopra) l’arte si respira nella quotidianità. Mi mancano foto delle gallerie, ma vi assicuro che posti come la Pinacoteca Nazionale di Bologna ospitano opere di artisti quali Raffaello, Parmigianino, Tintoretto, Vasari, Perugino, Guercino e tanti altri.

Fortunatamente, nonostante l’alto tasso di visitatori, resta non solo una città molto pulita, ma anche ben organizzata, con un’università d’eccellenza, ma soprattutto non soffre del caos delle automobili grazie all’organizzazione di zone pedonali, ztl, e quant’altro.

Infine, mi corre l’obbligo mostrarvi dove ho trascorso buona parte del mio ultimo giorno, meditando il fatto che stavo lasciando la città con una bella giornata (#chevitadimerda mode on, col bel tempo l’ultimo giorno quando te ne devi andare). I Giardini Margherita, un parco che, visto soprattutto in pieno autunno, è meraviglioso.

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Riflessi d’Autunno – Giardini Margherita.

E poi ovviamente c’è da dire che i luoghi sono quello che sono, ma la compagnia che ti circonda è importante e ne può cambiare la percezione. In questa mia esperienza devo ringraziare Claudia, che in questo weekend così veloce è stata una guida fantastica.

 

Per gli amanti dei tecnicismi:
Tutte le foto sono realizzate con Fujifilm X-T20 e obiettivo 27 mm f/2.8.

© – Tutte le foto sono soggette a Copyright. Tutti i diritti di utilizzo sono riservati.

Pubblicato da Roberto Greco

Fotografo, aspirante regista. Mi piace complicarmi la vita, ma soprattutto sentire l'emozione nelle cose. Fortuna che non ho i capelli, altrimenti mi sarebbe seccato pettinarli. Innamorato dell'arte, del cinema e del buon vino. Amante degli animali.

4 pensieri riguardo “MY EYES ON BOLOGNA. Fotoreportage di un fast-weekend nel capoluogo emiliano.

  1. Nel mese di luglio ho fatto una capatina a Bologna e qui l’ho ritrovata tutta. immagini e descrizioni evocative.. insomma mi è proprio venuta voglia di un piatto di tortellini e un bicchiere di buon vino!

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